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Come anticipato in un nostro precedente contributo, gli investimenti in start up innovative permettono di beneficiare di interessantissime detrazioni fiscali. In certi casi si può addirittura praticamente azzerare l’Irpef dovuta allo Stato.
Ma a quanto ammontano queste detrazioni fiscali? Innanzitutto dipende se il soggetto investitore è una persona fisica o una persona giuridica. Andiamo per gradi.

Detrazioni fiscali Start up. A quanto ammontano?

L’articolo 38 del Dl Rilancio (DL 34/2020) ha apparentemente potenziato le agevolazioni per gli investimenti in start up innovative applicabili alle persone fisiche. Tali nuove agevolazioni infatti hanno le simili disposizioni già in vigore disciplinate dall’articolo 29 del Dl 179/2012. L’articolo 38 prevede che, in alternativa a quanto previsto dall’art. 29 (ovvero detrazioni fiscali del 30%), dalle tasse sulle persone fisiche si detrae un importo pari al 50% della somma investita nel capitale sociale di una start up. L’investimento può avvenire in due modi. Il primo prevede che venga effettuato dalla persona fisica direttamente nel capitale sociale della start up. Il secondo metodo che permette di sfruttare tutte le detrazioni fiscali possibili prevede che l’investimento avvenga indirettamente; il metodo indiretto concede infatti l’intervento di un terzo soggetto, ovvero un organismo di investimento collettivo del risparmio.


L’investimento massimo in start up innovative “offre” una detrazione fiscale pari al 50% dell’importo investito. L’investimento però non può eccedere, in ciascun periodo d’imposta, l’importo di 100.000 euro, e deve essere mantenuto per almeno tre anni.

L’agevolazione “maggiorata” inoltre (a differenza di quella “ordinaria) deve rispettare il regime de minimis. Cosa si intende per regime de minimis? In parole povere le detrazioni fiscali pari al 50% sono consentite se la somma degli aiuti fruiti dalla start up non supera la soglia di 200.000 euro nell’arco di tre anni, da calcolarsi sull’ammontare effettivamente detratto dall’investitore. In sostanza, la detrazione maggiorata consente un risparmio massimo di imposta pari a 50mila euro su 100mila euro di investimento consentito per periodo di imposta. Le detrazioni fiscali ordinarie al 30% prevedono un risparmio massimo di 300.000 € su 1 milione di euro di investimento consentito per periodo di imposta (30 mila euro a parità di investimento di 100 mila euro).

Detrazioni fiscali Start up: a cosa è bene fare attenzione.

L’apparente più favorevole detrazione al 50% prevede quindi limiti di investimento ben inferiori rispetto alla “ordinaria” detrazione al 30%; parliamo rispettivamente di 100.000 € vs 1 milione €.
E’ possibile quindi sfruttare entrambe le detrazioni, ovvero quella del 50% per un primo “scaglione” e quella del 30% per l’eccedenza? Dal tenore della norma l’opzione del contribuente per le detrazioni fiscali del 50% escluderebbe la possibilità di fruizione del 30% per la parte eccedente.
A conferma di questa ipotesi è intervenuto il DM del 28/12/20, secondo cui le due detrazioni non sarebbero cumulabili «per la medesima operazione finanziaria».

In conclusione, risulta opportuno che gli investitori valutino attentamente se ricorrere all’incentivo del 30% o all’incentivo del 50%. Sulla base delle caratteristiche dell’impresa e del soggetto investitore è opportuno valutare attentamente l’intenzione di effettuare successivi investimenti, per non perdere le detrazioni fiscali che con una pianificazione oculata si sarebbe potuto sfruttare.
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