Cassa integrazione per partite iva al via nel 2021

Sembra fantascienza, ma la cassa integrazione a favore di autonomi e professionisti è uno degli ammortizzatori sociali che il Governo vuole inserire nella prossima Legge di Bilancio. L’ introduzione di una nuova Cassa Integrazione per quelle categorie danneggiate a causa della pandemia Covid è infatti contenuta all’interno della manovra, il cui testo sarà approvato con voto di fiducia entro la fine dell’anno.

Cassa integrazione autonomi: l’importo

Fra le nuove misure facenti parte al pacchetto destinato ai lavoratori autonomi vi è l’introduzione di una nuova Cassa Integrazione. Al momento è previsto un periodo di prova per il triennio 2021 – 2023. Tale misura è rivolta alle partite Iva iscritte alla gestione separata Inps e professionisti iscritti alle Casse di Previdenza. La nuova Indennità straordinaria di continuità reddituale ed operativa si chiamerà “ISCRO“. Come sarà erogata questa nuova indennità? Innanzitutto sarà corrisposta dall’Inps su base semestrale. In altre parole, si tratta di un sostegno per sei mensilità, che va da un minimo di 250 euro a un massimo di 800 euro al mese. Il nuovo ammortizzatore sociale è erogato in favore dei soggetti iscritti alla Gestione separata INPS che esercitano attività di lavoro autonomo, diverse dall’esercizio di imprese commerciali, compreso l’esercizio in forma associata di arti e professioni.

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Cassa integrazione autonomi: i requisiti

La cassa integrazione per autonomi e professionisti è riconosciuta in favore dei soggetti che presentano i seguenti requisiti.

  • – non sono titolari di trattamento pensionistico diretto e non sono assicurati presso altre forme previdenziali obbligatorie.
  • – non sono beneficiari di reddito di cittadinanza.
  • – hanno prodotto un reddito di lavoro autonomo, nell’anno precedente la presentazione della domanda, inferiore al 50 per cento della media dei redditi da lavoro autonomo conseguiti nei tre anni precedenti l’anno anteriore la presentazione della domanda.
  • – hanno dichiarato nell’anno precedente alla presentazione della domanda un reddito non superiore a 8.145 euro.
  • – sono in regola con la contribuzione previdenziale obbligatoria.
  • – sono titolari di partita Iva attiva da almeno quattro anni alla data di presentazione della domanda. Ovviamente per l’attività che ha dato titolo all’attuale iscrizione alla gestione previdenziale.

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Cassa integrazione ed esonero contributivo

Nella manovra di fine anno sarà inserito un altro emendamento a favore di lavoratori autonomi e professionisti. Oltre alla cassa integrazione, è infatti prevista la costituzione di un fondo di 1 miliardo di euro. Tale fondo finanzierà l’esonero parziale dal pagamento dei contributi previdenziali. Ad eccezione dei premi dovuti all’INAIL. Quali sono i requisiti per beneficiare dell’esonero?

  • – essere lavoratori autonomi e professionisti iscritti alle gestioni previdenziali dell’INPS, nonché professionisti iscritti agli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza.
  • – aver percepito nell’anno d’imposta 2019 un reddito complessivo non superiore a 50.000,00 euro.
  • – aver subito un calo di fatturato o dei corrispettivi nell’anno 2020 rispetto all’anno 2019 non inferiore al 33%.

Spetterà ad uno o più decreti del Ministro dell’Economia la definizione dei criteri e delle modalità per il riconoscimento del predetto esonero. Per non dimenticare della quota del limite di spesa. Tale provvedimento dovrebbe essere adottato entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di Bilancio 2021. Insomma, sembra aprirsi un vero “anno bianco” per partite IVA e liberi professionisti.

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