Contributi dipendenti come risparmiare sul personale

A prescindere dalla realtà aziendale con la quale si ha a che fare, ogni datore di lavoro deve sapere come ottimizzare il costo dei propri dipendenti. Se sfruttate a dovere, esistono agevolazioni che permettono di risparmiare sul versamento dei contributi dipendenti. Una di questa è contenuta all’interno del D.L. del 14 agosto 2020, n. 104. Tale decreto ha previsto infatti l’esonero totale dal versamento dei contributi previdenziali dei dipendenti a carico del datore di lavoro. Proviamo ad elencare sommariamente i requisiti fondamentali per usufruire dell’esonero del versamento contributi dipendenti.

Che tipi di rapporti di lavoro possono usufruirne? Le assunzioni con contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato. Con esclusione però dei contratti di apprendistato e dei contratti di lavoro domestico. Quando devono essere effettuate? Nel periodo intercorrente il 15 agosto 2020 e sino al 31 dicembre 2020. Quali lavoratori possono usufruirne? I lavoratori che non abbiano avuto un contratto a tempo indeterminato nei sei mesi precedenti all’assunzione presso il medesimo datore di lavoro. L’esonero dal versamento contributi dipendenti trova applicazione anche in caso di trasformazione del contratto di lavoro da tempo determinato a indeterminato. Tale agevolazione ha una durata massima di sei mesi. Oltretutto, viene esteso alle assunzioni a tempo determinato stagionale nei settori del turismo. Sono ammessi anche i contratti di lavoro stagionali.

LEGGI ANCHE: Come verificare lo stato di salute della tua azienda

Contributi dipendenti: i datori di lavoro che possono sfruttare l’esonero e i rapporti incentivati

Possono accedere al beneficio tutti i datori di lavoro privati, anche non imprenditori, ad eccezione del settore agricolo.

L’esonero dal versamento contributi dipendenti riguarda tutti i rapporti di lavoro a tempo indeterminato. Instaurati però, a decorrere dal 15 agosto 2020 e sino al 31 dicembre 2020. Sono compresi i part-time, a differenza dei contratti di apprendistato e di lavoro domestico. Non rientra fra le tipologie di rapporti incentivabili l’assunzione con contratto di lavoro a chiamata. Anche se stipulato a tempo indeterminato. In caso di conversione di contratti a termine applicati ai datori di lavoro che operano nel settore del turismo, è prevista un’ulteriore agevolazione. Si tratta di un periodo di esonero dal versamento contributi dipendenti di ulteriori 6 mesi decorrenti dalla data di trasformazione a tempo indeterminato. Attenzione alle eccezioni però. Sono esclusi dall’esonero versamento contributi dipendenti infatti, i lavoratori che abbiano avuto un contratto a tempo indeterminato nei sei mesi precedenti all’assunzione presso la medesima impresa.

TI POTREBBE INTERESSARE: Cashback di Stato, come attivarlo senza Spid

Contributi dipendenti: quanto è possibile risparmiare

L’esonero versamento contributi dipendenti è pari alla contribuzione a carico del datore di lavoro, con esclusione dei premi e contributi INAIL. L’importo massimo è di 8.060,00 euro su base annua. La soglia massima di esonero dei contributi dipendenti riferita al periodo di paga mensile è pari a 671,66 euro (€ 8.060,00/12). Nelle ipotesi di rapporti di lavoro a tempo parziale, il massimale dell’agevolazione deve essere proporzionalmente ridotto. Pertanto, ipotizzando un part time al 50%, l’ammontare massimo dell’esonero fruibile per ogni singola mensilità sarà pari a 335,83 euro (€ 671,66/2). Si precisa ulteriormente che lo stesso ha una durata pari a sei mesi per le trasformazioni a tempo indeterminato. Per le assunzioni a tempo determinato invece, ha una durata massima di tre mesi.

Il periodo di fruizione dell’incentivo può essere sospeso esclusivamente nei casi di assenza obbligatoria dal lavoro per maternità. Solo in tale ipotesi è consentito il differimento temporale del periodo di esonero dal versamento contributi dipendenti.

Per qualsiasi informazione non esitare a chiedere il nostro parere senza impegno.