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La seconda rata delle tasse di novembre 2020 scade il giorno 30. L’art. 6 del DL “Ristori Bis” estende la possibilità di rinviare gli acconti di Irpef, Ires, Irap o imposte sostitutive in scadenza a fine mese. Per le partite Iva obbligate alle pagelle fiscali (i cosiddetti ISA) o quelle in regime forfettario, il decreto legge Ristori bis amplia le possibilità di procrastinare al 30 aprile 2021 i versamenti delle tasse di novembre 2020. (articolo 6 del Dl 149/2020).

Tasse novembre 2020: possibile rinviare il pagamento

La possibilità di spostare alla primavera 2021 le tasse di novembre 2020 era stata già prevista dal Decreto di Agosto. Quest’estate si parlava di partite Iva sottoposte alle pagelle fiscali (ossia gli indicatori sintetici di affidabilità) e dei contribuenti forfettari. La condizione imprescindibile consisteva nell’ aver registrato un ammontare di fatturato e/o dei corrispettivi inferiore di almeno il 33% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, ovvero il 2019. Il decreto Ristori bis fa un passo avanti eliminando tale condizione in capo a due distinte categorie di soggetti. Ciò vuol dire che, per le categorie di seguito illustrate, non sarà più necessario il mantenimento di tale requisito. Potranno così rimandare automaticamente il versamento delle tasse di novembre 2020.

Il decreto prevede espressamente l’opportunità del rinvio per le categorie più penalizzate dalle nuove chiusure nelle zone rosse. Si tratta delle categorie individuate dagli allegati al primo e al secondo decreto Ristori con i rispettivi codici Ateco. Il Decreto Ristori bis menziona anche espressamente le attività di gestione di ristoranti delle zone arancioni.

Tasse novembre 2020: il doppio allegato

Nella prima categoria rientrano i soggetti ISA che esercitano una delle attività elencate nell’Allegato 1 al DL 137/2020, come sostituito dall’art. 1 comma 1 del DL Ristori-bis e nell’Allegato 2 al medesimo DL. In pratica, si tratta delle attività comprese nell’allegato 1, ossia quelle che sono già state soggette a limitazioni con il Dpcm del 24 ottobre 2020. Tali attività sono già state inserite nella prima tranche di ristori a fondo perduto automatici. È l’elenco in cui sono compresi, tra gli altri bar, pasticcerie, ristoranti ma anche palestre e piscine.

E’ espressamente previsto il rinvio delle tasse di novembre 2020 anche per le attività comprese nell’Allegato 2. A condizione però che si trovino in una delle regioni “caratterizzate da uno scenario di massima gravità”. Si tratta delle regioni in zona rossa. Parliamo di aree del territorio nazionale caratterizzate da uno scenario di massima gravità e da un livello di rischio alto. Allo stato attuale si tratta di Calabria, Lombardia, Piemonte e Valle d’Aosta.

Tasse novembre 2020: i ristoranti

Il testo del decreto Ristori bis pubblicato in Gazzetta presenta poi una novità rispetto alle prime versioni dello schema di decreto. La possibilità di rinviare ad aprile 2021 le tasse di novembre 2020 spetta anche ai ristoranti nelle regioni delle zone arancioni. Infatti, la seconda categoria di soggetti ISA è rappresentata dagli esercenti attività di gestione di ristoranti nelle aree del territorio nazionale caratterizzate da uno scenario di elevata gravità. La gravità e il livello di rischio sono individuati con le ordinanze del Ministro della Salute. (adottate ai sensi dell’art. 2 del DPCM 3 novembre 2020). Si tratta, in pratica, delle Regioni della c.d. zona arancione, allo stato attuale Puglia e Sicilia.