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Il bonus 110 ha da tempo conquistato l’attenzione di milioni di contribuenti. Questi infatti, vedono nella nuova misura un’opportunità senza precedenti. La possibilità di ottenere risorse che derivano da quello che può definirsi un investimento iper agevolato. L’obiettivo di questo nostro contributo non è illustrare l’agevolazione in sé, quanto analizzare una delle alternative che prevede la normativa per sfruttare il bonus 110. Parliamo della possibilità di cedere il credito a terzi. In particolare a banche e intermediari finanziari.

Un’attenta analisi di corriere.it segnala alcune criticità nella cessione del bonus 110 a questi enti. In particolare, su specifici interventi in ambito di efficienza energetica, interventi antisismici, installazione di impianti fotovoltaici. Nello specifico, la normativa prevede infatti la concessione del credito d’imposta da portare in detrazione per cinque annualità. Oppure, la possibilità di cedere tale credito a Istituti di Credito e intermediari finanziari. Ovviamente non a costo zero.

Bonus 110: a quanto ammontano le commissioni bancarie

Non è obbligatorio cedere il credito derivante dal bonus 110 alla banche. La cessione del credito infatti può anche essere fatta direttamente alle aziende esecutrici delle prestazioni. Queste ultime, a loro volta, possono ricederlo agli Istituti di Credito. Ovviamente per interporsi in questi rapporti devono trovare un minimo margine di guadagno, ed è proprio la quantificazione di questo margine a sollevare non poche perplessità.


Il costo dell’operazione è in media di circa il 10% del credito ceduto. Vengono addirittura segnalate percentuali anche più alte. In pratica, nella gestione del rapporto tra Stato e usufruitore del credito d’imposta si interpongono le Banche. Con la possibilità di ottenere la cessione di credito, tutti gli Istituti e diversi intermediari finanziari si sono resi disponibili ad anticipare il credito trattenendo per loro una quota di tale credito maturato. L’anticipazione può avvenire anche per stati di avanzamento, in un massimo di due di cui il primo almeno al 30% dei lavori ed il secondo almeno al 60%, con un saldo a chiusura degli interventi.

Bonus 110 : a chi conviene cedere il credito

Le banche su ogni 110 euro di credito acquistato ne restituiscono mediamente poco più di 100. In sostanza applicano una commissione di circa il 10%. Una percentuale molto elevata, se si considera che l’importo anticipato può essere compensato in sole 5 annualità. In conclusione, la cessione del credito derivante dal bonus 110 alle banche è si onerosa, ma allo stesso tempo può rivelarsi vantaggiosa. In determinate casistiche infatti, può essere conveniente. Conviene sicuramente alle imprese, le quali ottengono il pagamento delle loro prestazioni in tempi molto più celeri. Conviene anche ai privati che hanno difficoltà a reperire i fondi per porre in essere le ristrutturazioni.

Sicuramente non conviene, invece, a chi ha i fondi disponibili. Oppure a quei contribuenti aventi una tassazione di imposte capiente con la quota annua detraibile nella propria dichiarazione dei redditi. Se questi soggetti cedessero il credito derivante dal bonus 110, si ritroverebbero a pagare una superflua commissione del 10%. Non cedere il credito permette di sfruttare appieno il bonus 110 e generare un risparmio/rendimento del 10%. Rendimento che nessun altro investimento bilanciato potrà (presumibilmente) mai garantire.

Per qualsiasi informazione o dubbio, non esitare a contattare il nostro studio. Daremo sicuramente il 110% per soddisfare le tue esigenze.