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Abbiamo già illustrato come la Legge di Bilancio 2021 abbia potenziato il premio fiscale per gli acquisti di beni strumentali. La principale novità consiste nella possibilità di sfruttare non più una maggiorazione ai fini del calcolo degli ammortamenti. Bensì un credito d’imposta che può arrivare al 50% dell’investimento. Nello specifico, l’ammontare del credito dipende da due variabili. La prima, il tipo di bene strumentale che viene acquisito. La seconda, il momento in cui viene effettuato l’investimento. Diventa di conseguenza fondamentale per l’imprenditore compiere le corrette valutazioni prima di prendere le dovute decisioni. Sia in termini di investimento che di pianificazione fiscale. Cerchiamo di analizzare gli aspetti specifici che regolano il funzionamento di questo credito d’imposta. (fonte: ilsole24ore).

Beni strumentali. Quando è possibile “prenotare” l’investimento

Innanzitutto, premettiamo che la nuova norma prende in considerazione un arco temporale piuttosto ampio. Si considerano infatti, gli investimenti realizzati dal 16 novembre 2020 al 30 giugno 2023. Da un lato, un periodo così ampio consente alle imprese di pianificare con una certa ragionevolezza la realizzazione degli investimenti. Dall’altro, è importante comprendere come il credito di imposta possa mutare a seconda del momento in cui viene effettuato l’investimento. Vediamo perché.

Ogni anno è stabilmente presente il meccanismo della “prenotazione“. Consiste nell’accettazione dell’ordine da parte del fornitore e il pagamento di un acconto del 20%. Tale possibilità consente di ancorare l’investimento ad un determinato periodo, anche se questo viene materialmente effettuato nei sei mesi successivi. Così facendo, è possibile “bloccare” percentuali di credito maggiore. Considerato che gli investimenti in beni strumentali Industria 4.0 nel 2021 hanno un premio superiore del 10% rispetto al 2022. Facciamo un altro esempio. Si può beneficiare del bonus anche se il semestre successivo non rientra più nell’arco temporale dell’agevolazione. Come? Considerando gli investimenti prenotati al 31 dicembre 2022 ed effettuati nel primo semestre 2023. In generale, le imprese devono tenere conto del fatto che la prenotazione e l’aggancio del bonus all’anno in corso presenta sempre vantaggi. Il primo momento cruciale in cui approfondire queste valutazioni sarà verso la fine del 2021.

Beni strumentali. Fondamentale l’interconnessione dei beni

Il beneficio maggiorato per gli investimenti di beni strumentali industria 4.0 spetta ad una serie di condizioni. In primis, spetta a patto che il bene sia interconnesso con il sistema aziendale a partire dal periodo d’imposta in cui l’interconnessione stessa avviene. Le imprese devono monitorare tre diversi momenti temporali.

  • effettuazione dell’investimento determina se l’agevolazione spetta o meno. (consegna o spedizione, ultimazione della prestazione, stato avanzamento lavori).
  • entrata in funzione del bene. Determina il periodo in cui si può iniziare a fruire del credito d’imposta.
  • interconnessione. Consente di beneficiare della misura piena del credito per i beni Industria 4.0.


Facciamo un semplice esempio. Bene materiale Industria 4.0 con un costo di un milione. Acquistato nel dicembre 2020, entra in funzione nel corso del 2021 e viene interconnesso nel 2022. Il credito d’imposta spettante sarà di 100mila nel 2021 e di 400mila (ovvero la differenza tra il 50% e il 10% già concesso) nel 2022. In poche parole, rimandare di qualche mese l’investimento può in certi casi impedire di beneficiare del 10% del bonus.

Beni strumentali. Gli obblighi procedurali

Le nuove norme non hanno cambiato gli obblighi da rispettare che riguardano i seguenti aspetti.

  • – le fatture di acquisto dei beni strumentali devono riportare le norme di riferimento.
  • – per gli investimenti superiori a 300mila euro occorre una perizia asseverata. Oppure un attestato di conformità che certifichi l’appartenenza dei beni Industria 4.0.
  • – limitatamente agli investimenti di importo fino a 300mila euro, può essere conservata una dichiarazione resa dal legale rappresentante.
  • – occorrerà effettuare un’apposita comunicazione al Mise i cui tratti fondamentali saranno stabiliti da un decreto direttoriale.

Per qualsiasi dubbio in merito al tema beni strumentali, non esitare a contattarci senza alcun impegno.