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Il fallimento dell’ecosistema Terra e del token Luna ha assestato un durissimo colpo a tutto il mondo della finanza decentralizzata e più propriamente all’intero mercato delle criptovalute. Parliamo di un progetto promettente e apparentemente solido che ha perso quasi il 100% del suo valore. In pratica in meno di una settimana sono andati in fumo 60 miliardi di dollari. Trascuriamo in questa sede i motivi che hanno causato quello che si può definire un cataclisma e concentriamoci sugli aspetti fiscali. Investitori che hanno comprato Luna a 20, 50 o 100 dollari e ora si ritrovano dei token pari a decimillesimi di euro, cosa possono fare? Possono registrare una minusvalenza che vada ad abbattere il proprio reddito? La risposta è si, ma non nella generalità dei casi. Cerchiamo di spiegare il perché.

Caso Terra Luna: quando è possibile dedurre le minusvalenze?

Ripartiamo dal nostro ultimo articolo sulle plusvalenze dove esponevamo un esempio riguardante un potenziale caso di realizzo di minusvalenza.

  • – 1 febbraio 2022: acquisto 1 token Luna dell’ecosistema Terra del valore di 60 €
  • – 5 marzo 2022: acquisto 1 token Luna dell’ecosistema Terra del valore di 80 €
  • – 7 luglio 2022: cessione 1 token Luna dell’ecosistema Terra al valore di 70 €

In questo caso, rispettando il principio LIFO, abbiamo ottenuto una minusvalenza di 10 (70 – 80).

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La minusvalenza non deve essere trascurata durante la compilazione della dichiarazione dei redditi. Per quale motivo? Eccone almeno un paio:

  • – le minusvalenze possono essere scomputate da eventuali plusvalenze realizzate mediante cessioni di altre criptovalute;
  • – se le minusvalenze eccedono le plusvalenze possono essere riportate negli esercizi successivi.

In altre parole le minusvalenze contribuiranno a diminuire il reddito imponibile (e quindi le tasse sulle criptovalute) negli esercizi futuri; per questo motivo ci premuriamo che non vengano mai tralasciate in sede di compilazione della dichiarazione. Ma è sempre possibile dedurre le minusvalenze?

La differenza tra perdita del capitale e mancato guadagno

Per rispondere alla domanda occorre fare una distinzione tra perdita del capitale investito e mancato guadagno atteso dall’investitore. Il primo può assumere rilevanza ai fini della tassazione, al contrario del secondo. Come li distinguiamo? L’articolo 68 comma 6 del Tuir stabilisce che il reddito (positivo o negativo) sul quale calcolare la plus o minusvalenza è dato da:

“la differenza tra il corrispettivo percepito […] ed il costo od il valore di acquisto assoggettato a tassazione, aumentato di ogni onere inerente alla loro produzione.”

Cosa deduciamo? Nel caso in cui gli incrementi di Terra Luna che hanno preceduto le perdite di valore siano stati assoggettati a tassazione, siamo di fronte ad una perdita del capitale investito. In altre parole: le minusvalenze sono deducibili dalla dichiarazione dei redditi anche negli esercizi futuri.
In tutti gli altri casi in cui il contribuente non abbia ancora assoggettato a tassazione alcun incremento di valore stiamo parlando di un mancato guadagno rispetto all’investimento iniziale. Quest’ultimo irrilevante ai fini delle imposte sui redditi.

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Riprendiamo il primo caso in cui gli incrementi di Terra Luna che hanno preceduto il crollo siano stati tassati. E’ importante ricordare un aspetto importante riguardante la deducibilità delle minusvalenze. Queste ultime non potranno essere compensate esclusivamente con altri redditi derivanti da criptovalute, bensì con qualsiasi altro reddito di natura finanziaria. Stiamo parlando di azioni, obbligazioni o altri asset tradizionali.