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Credito di imposta al 50% per investimenti nel metaverso? Proviamo a fare ordine. Il Decreto Aiuti innalza al 50% il credito di imposta per investimenti in beni strumentali immateriali. Tale beneficio è circoscritto ad una limitata serie di beni immateriali rigorosamente indicati nella legge n. 232 del 2016. Vediamo quali sono questi beni, a quanto ammonta il beneficio e soprattutto fino a quando è possibile sfruttarlo.

A quanto ammonta il credito di imposta?

In principio fu le legge n. 232 del 2016. Cosa prevedeva? Tale norma regolava (e regola tuttora) una serie di importanti benefici ed incentivi destinati alle imprese che investono in beni strumentali. Ma che tipo di beni? Parliamo di quei beni funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale delle imprese: la cosiddetta “Industria 4.0”. A titolo esemplificativo e non esaustivo riassumiamo brevemente gli incentivi previsti:

  • – un credito di imposta del 20% per investimenti in beni immateriali cosiddetti “4.0”;
  • – credito di imposta fino al 40% per investimenti in beni materiali 4.0;
  • – per i beni materiali ordinari, è previsto un credito di imposta del 10%;
  • – gli investimenti in beni immateriali ordinari sono invece premiati con un credito di imposta del 10%.

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Come è facile intuire, la Legge n. 232 prevede diverse tipologie di incentivi influenzati da diverse variabili: il tipo di bene, le tempistiche dell’ordine, l’anno del collaudo,… Ogni investimento è a sé stante, per cui vi invitiamo a prendere un appuntamento qualora abbiate necessità di una consulenza specializzata. In questa sede vogliamo approfondire quanto disciplinato dal recente D.L. n.50/2022, ovvero il cosiddetto “Decreto Aiuti”. L’articolo 20 di tale decreto aumenta infatti al 50% l’ammontare del credito di imposta per gli investimenti in beni immateriali 4.0. Con due limitazioni: l’investimento non può eccedere un milione di euro e deve essere effettuato entro il 31 dicembre 2022.

Quali beni sono meritevoli del credito di imposta del 50%?

A onore del vero, sussiste una possibilità che permetterebbe alle imprese di concludere l’investimento anche nel 2023. Ad una precisa condizione: che entro il 31 dicembre 2022 venga confermato l’ordine e pagato un acconto del 20%. Vediamo ora quali sono nello specifico i beni che godono di questo invitante beneficio. Per l’elenco esaustivo vi rimandiamo al testo della legge.

  • – Software in grado di permettere la progettazione e la modellazione 3D;
  • – Applicazioni di reverse modeling and engineering per la ricostruzione virtuale di contesti reali;
  • – Sistemi in grado di comunicare e condividere dati con l’ambiente e gli attori circostanti (Industrial Internet of Things) grazie ad una rete di sensori intelligenti interconnessi;
  • – Piattaforme per l’utilizzo lungo le linee produttive di robot e macchine intelligenti per la sicurezza e la salute dei lavoratori, la qualità dei prodotti finali e la manutenzione predittiva;
  • – Software, sistemi, piattaforme e applicazioni per la gestione della realtà aumentata tramite wearable device;
  • – Sistemi per la protezione di reti, dati, programmi, macchine e impianti da attacchi, danni e accessi non autorizzati (cybersecurity);
  • – Software, sistemi, piattaforme e applicazioni che, simulando virtualmente il nuovo ambiente, consentono di evitare ore di test e di fermi macchina lungo le linee produttive reali.

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A fronte dell’investimento nei beni sopracitati è previsto un credito di imposta pari al 50% dei costi sostenuti. Come può essere sfruttato questo credito di imposta? Può essere compensato con le imposte e le tasse che le imprese pagano regolarmente. Segnaliamo inoltre che le imprese sono tenute a produrre una perizia tecnica asseverata rilasciata da un ingegnere da cui risulti che i beni possiedono le caratteristiche proprie dei beni 4.0. Nessuna perizia è richiesta qualora il bene costi meno di 300.000 euro. In quest’ultimo caso è sufficiente una dichiarazione resa dal legale rappresentante.

E’ importante ricordare che qualora non vengano rispettate le condizioni sopra richiamate per usufruire del credito di imposta del 50% è possibile effettuare gli investimenti anche a partire del 2023. In questo caso però, il credito di imposta è ridotto al 20%.

Conviene investire e creare il proprio metaverso aziendale?

Questo momento storico offre alle imprese un’occasione che sarebbe un peccato sprecare. Per riportare un esempio pratico, anche il nostro studio sta sviluppando il proprio progetto all’interno del metaverso. Ma le applicazioni di questa tecnologia a livello industriale sono molteplici. La direzione dovrebbe essere quella di investire in software (quindi beni immateriali) per risolvere i problemi legati invece alla produzione (quindi beni materiali). Grazie infatti all’investimento in queste tecnologie, sarà possibile replicare in realtà virtuale o aumentate l’ambiente reale. In questo modo le industrie potranno sperimentare, testare e stressare i processi senza intralciare l’attività ordinaria. Le imprese avranno a disposizione una miriade di informazioni grazie alle quali ottimizzare al meglio i processi ed aumentare contestualmente le proprie capacità predittive.

Una tecnologia che può rivoluzionare il concetto di industria ma non solo, considerando che il mercato del metaverso potrebbe raggiungere il valore di 540 miliardi entro il 2025 (fonte: Il Sole24 Ore).

Il nostro studio investe periodicamente nella formazione e ha l’ambizione di accompagnare gli imprenditori alla scoperta di queste nuove tecnologie. Per qualsiasi informazione in merito a questo contributo o ai precedenti, vi invitiamo a prendere un appuntamento.