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Investire in una start up conviene in termini di risparmi di imposta. Il legislatore ha previsto che i soggetti che investono nel capitale sociale di una start up innovativa godono del riconoscimento di importanti agevolazioni. Nel corso del 2020, a seguito dell’emergenza epidemiologica, il Governo ha deciso di rendere queste società ancora più appetibili agli occhi degli investitori.
E’ stato introdotto l’articolo 29 bis del DL 179/2012 in base al quale le agevolazioni per chi investe in start up vengono aumentate. Tale articolo riconosce infatti una detrazione dall’Irpef pari al 50% della somma investita nel capitale sociale di una o più start up innovative. Ma come è possibile investire e sfruttare al massimo le agevolazioni previste per le start up? A quanto ammontano le agevolazioni? Andiamo con ordine.

Agevolazioni start up: quali sono gli investimenti agevolabili?

Innanzitutto facciamo una premessa: i tipi di investimenti agevolabili sono tendenzialmente due. Il primo comprende gli investimenti diretti in start up innovative; il secondo rende ammissibili anche gli investimenti indiretti attraverso intermediari qualificati, ossia organismi di investimento collettivo del risparmio (Oicr). Con riferimento al primo tipo di investimenti diretti, specifichiamo che sono agevolabili i conferimenti in denaro iscritti alla voce del capitale sociale e della riserva da sovrapprezzo azioni. Sono agevolabili sia i conferimenti in denaro effettuati in sede di costituzione sia quelli effettuati in sede di aumento del capitale sociale di una società già costituita. I conferimenti rilevano nel periodo d’imposta in cui avviene il deposito, nel Registro delle imprese, dell’atto costitutivo o della delibera di aumento del capitale sociale.

Agevolazioni start up per le persone fisiche

A quanto ammontano le agevolazioni start up per le persone fisiche? I soggetti Irpef possono detrarre dall’imposta lorda il 30% delle somme investite nel capitale sociale di Start up innovative. L’investimento massimo agevolabile è di 1.000.000 di euro, in relazione a ogni categoria di impresa innovativa e per ciascun periodo d’imposta. Pertanto, il risparmio Irpef massimo che può essere conseguito dal conferente persona fisica è di 300.000 euro (= 30% x 1.000.000) l’anno. La detrazione che in un dato periodo d’imposta non trova capienza nell’Irpef può essere utilizzata nei successivi periodi d’imposta, ma non oltre il terzo. L’investimento deve essere mantenuto per almeno 3 anni; altrimenti si decade dal beneficio con l’obbligo di restituire quanto detratto maggiorato degli interessi.

Le società possono sfruttare le stesse agevolazioni start up delle persone fisiche? Le società che investono in start up innovative godono di un regime fiscale di favore potendo escludere dal reddito imponibile un importo pari al 30% di quanto investito nel capitale sociale di una o più start up. Il limite massimo di investimento consentito è pari a 1.800.000 euro. Così come per le persone fisiche, è richiesto il mantenimento dell’investimento per almeno tre anni. Qualora la deduzione sia di ammontare superiore al reddito complessivo dichiarato, l’eccedenza può essere computata in aumento dell’importo deducibile dal reddito complessivo dei periodi di imposta successivi, ma non oltre il terzo.

Agevolazioni start up: quando decadono i benefici

E’ importante specificare di quale documentazione sia necessario dotarsi per poter sfruttare al massimo le deduzioni/detrazioni. Per poter beneficiare delle agevolazioni fiscali, gli investitori (sia soggetti Irpef e Ires) devono ricevere dalla Start up innovativa:

  • – una certificazione nella quale la Start up attesta di aver ricevuto non più di 15 milioni di euro di conferimenti. In caso di superamento del limite, la Start up certifica l’importo per il quale spetta l’agevolazione;
  • – copia del business plan della Start up contenente informazioni dettagliate sull’oggetto della sua attività, sui relativi prodotti, nonché sull’andamento delle vendite e dei profitti.

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Il diritto alle agevolazioni fiscali decade nel caso in cui prima del decorso del periodo minimo di 3 anni, le partecipazioni ricevute in cambio dei conferimenti agevolati vengano cedute. Altre cause di decadenza dalle agevolazioni start up sono le seguenti:

  • – la riduzione del capitale sociale della società;
  • – il recesso o l’esclusione dei soci (soggetti Irpef o Ires) che hanno investito direttamente;
  • – le perdita di uno dei requisiti e di conseguenza dello status di start up innovativa della società.

Al verificarsi delle cause di decadenza i soggetti Irpef devono aumentare l’Irpef del periodo in cui si verifica la decadenza dal beneficio dell’importo detratto nei periodi precedenti.

Agevolazioni start up: quando è possibile sfruttare il 50% delle detrazioni?

In alternativa alla detrazione ordinaria, è riconosciuta una detrazione Irpef pari al 50% della somma investita dal contribuente nel capitale sociale di start up innovative fino a un investimento massimo annuale di 100.000 euro. Di conseguenza, l’ammontare di detrazione non può eccedere i 50.000 euro annui. A questo punto la domanda sorge spontanea: se sono una persona fisica e voglio investire nel capitale di una start up, beneficerò della detrazione del 30% o del 50%? Abbiamo risposto a questo quesito con questo nostro precedente contributo. Di seguito provvederemo a fornire le istruzioni su come sfruttare le detrazioni al 50%. Riassumiamo di seguito i requisiti fondamentali da rispettare per beneficiare dell’agevolazione:

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  • l’investimento in una o più start up innovative non può eccedere, in ciascun periodo d’imposta, l’importo di euro 100.000. Il soggetto investitore in ciascun esercizio può detrarre dall’imposta un importo pari al 50% dell’investimento effettuato fino a un massimo di 100.000 €. In altre parole, può detrarre al massimo 50.000 euro.
  • – qualora le detrazioni in esame siano di ammontare superiore all’imposta, l’eccedenza non viene perduta. Può infatti essere portata in detrazione dall’imposta degli anni successivi, ma non oltre il terzo;
  • l’agevolazione fiscale si applica ai conferimenti in denaro iscritti alla voce del capitale sociale e della riserva da sovrapprezzo delle azioni o quote delle start up innovative.

Per i soci di SNC o SAS l’importo per il quale spettano le detrazioni è determinato in proporzione alle quote di partecipazione agli utili.

Agevolazioni Start Up: come predisporre la pratica

Prima della effettuazione dell’investimento da parte del soggetto investitore, l’impresa beneficiaria deve presentare apposita istanza telematica esclusivamente online. Il Mise invia periodicamente all’Agenzia delle Entrate l’elenco delle imprese beneficiarie che hanno presentato istanza e degli investitori che intendono fruire della detrazione fiscale. La detrazione spetta a condizione che gli investitori ricevano e conservino una dichiarazione del legale rappresentante dell’impresa beneficiaria, da rilasciare entro trenta giorni dal conferimento.
L’investitore decade dalle agevolazioni se, entro tre anni dalla data in cui rileva l’investimento, si verifica:

– la cessione a titolo oneroso delle partecipazioni o quote ricevute in cambio degli investimenti agevolati;
– a riduzione di capitale delle start up innovative;
– il recesso o l’esclusione degli investitori;
– la perdita di uno dei requisiti utili a mantenere lo status di start up innovativa da parte della società.

Qualora l’agenzia delle Entrate accerti l’eventuale indebita fruizione delle agevolazioni start up, la stessa provvede al recupero del relativo importo correlato da interessi e sanzioni. Nel caso in cui si verifichi la decadenza dall’agevolazione, l’investitore dovrà incrementare l’imposta di un ammontare corrispondente alla detrazione fruita in precedenza, aumentata degli interessi.
Per questo o un altro argomento trattato in precedenza, il nostro studio rimane a disposizione. Vi invitiamo a contattarci senza impegno tramite l’apposito bottone a piè di pagina o attraverso i canali ordinari.