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Sul tema bonus 110 % abbiamo in precedenza fornito diversi contributi. Tra di essi, 3 esempi per capire quando conviene cedere il credito. Proprio in merito alla cessione del bonus 110 %, l’Agenzia Entrate chiarisce una questione di non poca importanza. E’ possibile infatti cedere il credito d’imposta a familiari, amici e conoscenti. Così facendo, è stata per così dire alleggerita l’operazione di cessione di chi vanta un credito relativo agli interventi effettuati nel 2020 e 2021. Come stiamo appurando infatti, non sempre le ditte che effettuano i lavori accettano il credito. Rivolgersi alla banche poi, può rivelarsi frustrante. Sia per la documentazione richiesta che per le condizioni. Ne abbiamo parlato qui. Ecco che allora cedere il credito a un familiare o a un amico può essere la soluzione più rapida. Ma come si fa?

Bonus 110 %: le 3 modalità di sfruttamento

Ripassiamo le 3 modalità di sfruttamento del bonus 110 %. La prima: la detrazione fiscale. Ovvero la classica modalità di utilizzo. La norma prevede la possibilità di sfruttare la detrazione in 5 anni. Questa modalità di sfruttamento non necessita dell’apposizione del visto di conformità (a differenza dello sconto in fattura e della cessione). Inoltre, consente di sfruttare appieno l’intero ammontare delle agevolazioni. Senza alcuna riduzione a favore di terzi soggetti. E’ bene però ricordare che, per poter beneficiare interamente del bonus 110 %, non bisogna sottovalutare un aspetto. Quale? Avere a disposizione un’adeguata capienza fiscale. Possibilmente per tutti gli anni in cui si intende sfruttare la detrazione.

Da non trascurare è sicuramente un altro aspetto di questa modalità. Parliamo della possibilità di passare dalla detrazione alla cessione del credito. Spieghiamoci meglio. Chi sostiene la spesa può scegliere di fruire della prime due rate di detrazione spettanti indicandole nella propria dichiarazione dei redditi. E in un secondo momento cedere il credito riferito alle restanti rate.

La seconda modalità di sfruttamento del bonus è la seguente. Lo sconto in fattura. Con lo sconto in fattura il contribuente fruisce del credito di imposta attraverso una decurtazione dell’importo della fattura da pagare al fornitore. Lo sconto può arrivare fino al 100 % dell’ammontare corrispondente. In altre parole, il 10% di maggiorazione sulla parte scontata spetta al fornitore. Quest’ultimo recupererà il contributo anticipato sotto forma di credito di imposta per un importo pari alla detrazione spettante. Con facoltà di successiva cessione a terzi. Questa opzione non deve obbligatoriamente riguardare la totalità del bonus 110. In altre parole, la parte dell’importo non utilizzata per abbattere il quantum dovuto al fornitore viene detratta in dichiarazione dei redditi. Oppure cedute a terzi.

Bonus 110 % e cessione del credito

Terza modalità di sfruttamento. Cessione del credito. Tramite questo meccanismo il contribuente paga la fattura al fornitore ma poi trasforma la detrazione in credito cedendola a terzi. Questa opzione comporta un sacrificio economico pari all’attualizzazione dell’imposta dall’acquirente. E’ però evidente che più il cedente è incapiente, più sarà disposto ad accontentarsi. E’ importante considerare le spese per il visto di conformità e dell’asseverazione tecnica. Che possono ad ogni modo rientrare nel complessivo importo di cessione. Come accennato nel paragrafo relativo alla detrazione fiscale, è possibile cominciare a sfruttare tale detrazione e solo in un secondo momento cedere parte del bonus 110. Ad esempio perché non si ha più capienza di Irpef ordinaria.

La cessione del bonus 110 % sarà effettuata principalmente nei confronti di Istituti di Credito e intermediari finanziari. Ma è possibile cedere il credito a familiari o amici? La risposta è si. E’ senz’altro possibile. C’è però un elemento importante da sottolineare. Di regola, l’acquirente del credito non risponde verso il Fisco se il credito dovesse risultare, a seguito di controlli, non spettante a chi glielo ha ceduto.

Bonus 110 % : la documentazione necessaria

Occorre essere in possesso di tutta la documentazione riguardante i lavori eseguiti e le asseverazioni previste dalle legge. Ci riferiamo al miglioramento classe energetica e al visto di conformità rilasciato dai professionisti abilitati. Inoltre, prima della comunicazione della cessione è necessario che siano state trasmesse telematicamente ad ENEA le asseverazioni rilasciate sui lavori. La comunicazione dell’avvenuta cessione del credito sull’apposito modello predisposto dall’Agenzie delle entrate, può essere trasmessa solo dai professionisti che possono rilasciare il visto di conformità.

Per qualsiasi dubbio o informazione relativo all’argomento, il nostro Studio rimane a disposizione.